banner

Caratteristiche del distretto idrografico del fiume Po

Il distretto idrografico del fiume Po è caratterizzato da una diversità territoriale e ambientale elevata e presenta, di conseguenza, anche differenze significative di distribuzione dei fattori socio-economici e culturali che nel corso dei tempo si sono sviluppati sfruttando e adattandosi alle condizioni del contesto naturale presente, favorendo gli insediamenti e le attività antropiche odierne che nella realtà italiana hanno un ruolo importantissimo.

Il bacino è abitato da circa 17 milioni di persone (al 2007), costituisce la maggiore area agricola italiana con una produzione pari al 35% del totale nazionale, e in esso vi trova sede il 37% delle industrie nazionali, generando il 40% del PIL nazionale.

La densità abitativa media è superiore a quella nazionale e corrisponde ad un’intensa urbanizzazione del territorio, non solamente concentrata nelle grandi aree metropolitane ed industriali di Torino e Milano, ma organizzata, nell’ambito di pianura, secondo le due grandi direttrici della zona pedemontana alpina e della via Emilia.

Per più della metà della sua estensione è costituito da aree collinari e montuose, che garantiscono deflussi elevati. La rete idrografica naturale è molto sviluppata e si articola in 28 sottobacini principali, caratterizzati da ampie variazioni nei valori di portata. Una fitta rete artificiale di canali di irrigazione e bonifica caratterizza l’ambito della pianura. A questo si aggiunge la presenza dei grandi laghi alpini, caratteristica peculiare del bacino del Po, che costituiscono importantissimi serbatoi di acqua dolce, da tempo regolati per rispondere alle diverse esigenze degli utilizzatori posti a valle, quali agricoltori e produttori di energia elettrica.

Nel bacino del Po – oltre a famose e antiche città e innumerevoli centri di arte, di storia e cultura – è presente un patrimonio paesaggistico e naturalistico di grande rilievo. Particolare importanza riveste il Delta del Po, tutelato e riconosciuto a livello internazionale dalla Convenzione di Ramsar e nominato nel 1999 patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.

Ai fini della DQA, l’analisi delle caratteristiche del bacino per il PdG Po 2010 ha portato ad individuare un numero complessivo di 2171 corpi idrici, distinti così come riportato nella Tabella 6.4.

Categoria corpi idrici Numero
Corpi idrici naturali fluviali 1524
Corpi idrici naturali lacustri 44
Corpi idrici naturali di transizione 16
Corpi idrici naturali marino-costieri 1
Corpi idrici altamente modificati fluviali 66
Corpi idrici altamente modificati lacustri (invasi) 55
Corpi idrici altamente modificati di transizione 4
Corpi idrici artificiali 315
Corpi idrici sotterranei 146
Totale 2171

Per il PdG Po 2010 sono state inoltre definite le seguenti aree protette ai sensi della DQA:

  • 70 corpi idrici superficiali destinati alla produzione di acqua potabile;
  • 157 corpi idrici destinati alla tutela di specie ittiche economicamente significative: pesci;
  • 11 corpi idrici destinati alla tutela di specie ittiche economicamente significative: molluschi;
  • 44 corpi idrici destinati alla balneazione;
  • 840 ha di zone vulnerabili ai nitrati di origine agro-zootecnica;
  • 49 Aree sensibili e 21 bacini drenanti ad aree sensibili;
  • 575 Aree di interesse comunitario – siti di rete Natura 2000 (SIC – ZPS)

Anche per le aree protette sono in corso delle attività di revisione e verifica e, pertanto, i dati qui forniti possono subire delle correzzioni che, tuttavia, non potranno essere significative. Per ciascuna di queste aree sono previsti obiettivi specifici e, rispetto a questi, occorre valutare il livello di conformità dello stato attuale rispetto a quello indicato nel PdG Po 2010.